La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ci costringe ogni anno a fare la conta: in Italia, dal 1 gennaio al 1 ottobre 2023, sono state 90 le donne ammazzate, spesso per mano di chi diceva di amarle, contro le 85 dello stesso periodo del 2022 (Fonte  Ministero degli Interni). 

 

 

Tante le iniziative organizzate dall’Unione delle Terre d’Argine, dai Comuni e dalle associazioni che si svolgeranno su tutto il territorio e che avranno come filo conduttore il tema della violenza, delle discriminazioni di genere, del femminicidio, ma anche dell’importanza di promuovere una cultura del rispetto.

 

“ Il nostro obiettivo - dichiara Paola Guerzoni, assessore con delega alle Pari Opportunità per l’Unione delle Terre d’Argine - è quello di realizzare un sistema territoriale in grado di proteggere le donne da abusi di tipo fisico e psicologico. Le associazioni del territorio e l’Unione delle Terre d’Argine, oltre che lavorare sulle emergenze,  sono impegnate tutto l’anno per  portare avanti con determinazione  un lavoro di prevenzione, perseguendo quel cambiamento culturale necessario.  La violenza di genere è una vera e propria emergenza sociale, sintomo di un problema culturale che per la complessità delle sue ragioni può essere combattuto solo con una strategia condivisa e coordinata. Anche quest’ anno, grazie alle associazioni, come il Centro anti violenza, presentiamo un calendario di iniziative per sottolineare l’urgenza di un fenomeno che anche per il 2023 ha visto oltre 100 madri, figlie, sorelle, mogli, fidanzate,  ammazzate per mano di chi diceva di amarle. Il nostro augurio è che si arrivi a non dover più celebrare una giornata per ricordare che una donna non si tocca nemmeno con un fiore”.

 

Le violenze spesso restano dentro le mura domestiche per vergogna, per mancanza di autostima, per proteggere i figli, ma è anche vero che molte donne non denunciano questi reati perché  ancora non si sentono sufficientemente tutelate all’esterno.

 

"Negli ultimi decenni - commenta  Laica Montanari, presidente del centro antiviolenza  Vivere Donna - la violenza maschile sulle donne ha purtroppo mantenuto un primato unico nel suo genere: quello di essere costante nel tempo con una  preoccupante crescita in termini di frequenza e intensità. Solo nel territorio dell'UdTA da gennaio al 31 ottobre sono state 115 donne accolte contro le 110 donne di tutto l’anno 2022. Quello che non capiamo è come mai, se tutti noi oggi condividiamo che il fenomeno della violenza di genere non è un episodio  di qualche minuto, è in continua crescita, con un significativo aumento del numero di vittime. La violenza di genere resta un fenomeno, radicato nella storia secolare dell'umanità,che riflette una cultura che si fonda sulla superiorità  dell'uomo sulla donna, noto come patriarcato. E' il momento di dire BASTA. È fondamentale  concentrarsi sulla PREVENZIONE come strumento chiave per invertire questa tendenza. Educare, sensibilizzare e promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza è fondamentale per creare un futuro libero dalla violenza di genere".

 

Programma 

 

Locandina 

 

Dati Centro Antiviolenza VivereDonna

 

 


 

 

 

 

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