Con due delibere di Giunta approvate mercoledì 25 ottobre, l’Unione Terre d’Argine ha aderito a due misure regionali che trasferiranno sul territorio distrettuale importanti risorse del FSE+ (Programma Europeo Fondo Sociale Europeo plus) e che verranno utilizzate per ampliare l’offerta e abbassare le rette a carico delle famiglie di tutto il sistema integrato, pubblico e privato convenzionato, dei servizi 0-3 anni.

 

 

La prima misura ha l’obiettivo di aumentare i posti di nido pubblici e convenzionati, con gli stessi requisiti di qualità e di accesso e le stesse rette dei nidi comunali per le famiglie con un ISEE inferiore a 40.000 euro.

La seconda misura, invece, vuole contenere le rette e rendere sostanzialmente gratuiti, anche grazie alla fruizione del bonus INPS, i nidi per le famiglie con un ISEE inferiore a 26.000 euro i cui bambini frequentano nidi comunali e privati convenzionati.

 

La Misura 1 consentirà quindi di scorrere ulteriormente la lista di attesa pubblica dei nidi comunali ed in appalto, che ha avuto il seguente andamento negli scorsi mesi:

Comuni

Lista di attesa nidi al 16 giugno 2023

Lista attesa nidi al

16 luglio 2023

Lista attesa nidi al

16 agosto 2023

Lista attesa nidi al

16 settembre 2023

Campogalliano

18

18

16

14

Carpi

192

162

116

77

Novi

26

17

9

9

Soliera

43

41

18

16

Totale Unione Terre d’argine

279

238

159

116

 

Questo fino al prossimo aggiornamento della graduatoria fatta ad ottobre (con nuovi iscritti, reiscrizioni dopo le dimissioni volute delle famiglie e l’inserimento di nuovi bambini nati),  in cui la lista di attesa pubblica è tornata a 214 bambini.  

 

Grazie a questa prima misura sarà quindi possibile:

- Azione A: consolidare, per l’anno educativo 2023/2024, i nuovi posti attivati nell’anno precedente (38 posti, la maggior parte presso nidi e sezioni primavera privati, autorizzati al funzionamento e accreditati dall’Unione);

 

- Azione B: ampliare, per il 2023/2024, l’offerta di servizi educativi per la prima infanzia, convenzionando posti aggiuntivi rispetto al numero di posti garantiti nell’ambito dell’offerta educativa pubblica (a gestione diretta o indiretta). Si ipotizza l’attivazione e il convenzionamento di almeno una quarantina di nuovi posti, in favore di bambini già accolti nei servizi privati e convenzionati con il pubblico o assegnati dalle liste di attesa pubbliche. Per la prima volta la Giunta ha deciso di estendere questo intervento anche ai gestori privati di Piccoli Gruppi Educativi (PGE) in grado di comprovare una qualità di servizio comparabile ai nidi, dimostrando ad esempio di essere in possesso dei requisiti di qualità previsti dalla normativa regionale sull’accreditamento e di non essere  stati mai soggetti a procedure di infrazione, contestazione o significative prescrizioni in materia di sicurezza o igienico-sanitarie da ottemperare in base ai Regolamenti dell’Unione;

 

La Misura 2, invece, di fatto azzererà le rette per le famiglie che frequentano i servizi educativi alla prima infanzia comunali, in appalto, e privati convenzionati con l’Unione. La Regione ha deliberato di trasferire risorse per coprire 85 posti di nido, ma l’Unione intende garantire questa riduzione a tutte le famiglie – anche dei nidi privati – che hanno un Isee fino a 26000 euro, che possiamo stimare in circa 450 bambini ad oggi già frequentanti, circa il 60% del totale.

 

Dichiara Paola Guerzoni, assessore alle Politiche Educative e Scolastiche dell’Unione Terre d’Argine: “Seguo le Politiche Educative e Scolastiche da oltre 15 anni e mai abbiamo assistito a numeri così alti di richiesta per il Nido, dovuti senz’altro al costo molto più basso e alle necessità organizzative delle famiglie, oltre che al grande apprezzamento della qualità dei nostri servizi. Pochi anni fa frequentava il Nido circa il 37% dei bambini residenti; l’anno scorso siamo arrivati a quasi il 45% e quest’anno ci avvicineremo al 50%, grazie ai nuovi posti aggiuntivi. Siamo molto dispiaciuti per chi è ancora in lista d’attesa, ma creare nuovi posti non è semplice e immediato: grazie anche al supporto dei servizi educativi privati e convenzionati puntiamo a dare risposta al 90% dei richiedenti il nido da qui a marzo 2024, ed è per questo che abbiamo accolto nel nostro bel sistema integrato, per la prima volta, anche i Piccoli Gruppi Educativi che garantiscano qualità del loro servizio. Riguardo ai costi, non aumentiamo le tariffe dal 2011, anzi, grazie alla Regione nel 2019 le abbiamo diminuite. Il bonus INPS, combinato col nostro sistema tariffario proporzionale, rende il Nido gratuito per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro, ma abbatte drasticamente anche le rette con valori alti: una famiglia con 40.000 di ISEE paga 200 euro al mese, per un servizio di qualità che comprende, tra l’altro, spuntino mattutino, pranzo e merenda.”

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