Integrazione tra Aziende e Servizi e centralità al territorio

 
 
 
 
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Il mandato assegnato dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria ai tecnici - Aziende Sanitarie e Università - era chiaro. Elaborare una proposta per il Piano Attuativo Locale (Pal) 2011-2013, il principale strumento di programmazione dei servizi sanitari della provincia di Modena, sulla base di alcuni punti fermi: sviluppare il sistema a rete diffuso sull'intero sistema provinciale, aumentare la capacità di risposta del territorio, dare ulteriore impulso all'integrazione tra i servizi, con un'attenzione primaria ad Azienda Usl e Policlinico; rivedere, ove necessario, la mission degli ospedali, semplificare le strutture di gestione, ridurre la burocrazia, assicurare la sostenibilità economica.

Ora, a circa un anno dall'avvio di un percorso caratterizzato da un ampio ed articolato confronto (decine di incontri pubblici, un sito internet dedicato per raccogliere idee e suggerimenti) che ha coinvolto diverse centinaia di persone, addetti ai lavori e cittadini, la proposta è pronta. Un documento di 84 pagine che Azienda Usl e Azienda Policlinico hanno presentato ieri, 5 luglio, alla Conferenza territoriale sociale e sanitaria e che dovrà essere ora valutato dall'assemblea dei sindaci. L'approvazione è prevista entro ottobre.

Molte le novità introdotte per far evolvere verso un ulteriore miglioramento un impianto organizzativo complesso - oltre 8500 persone coinvolte, 7 distretti sanitari, 9 strutture ospedaliere, 5 Ospedali privati accreditati, 130 Strutture residenziali, 27 Poliambulatori, 34 Sedi di Consultori Familiari e Pediatrie di Comunità, 38 Nuclei di Cure Primarie, 170 Farmacie pubbliche e private, 28 Strutture ambulatoriali private accreditate - che ha comunque sino ad oggi mostrato di essere in grado nella stragrande maggior parte dei casi di conseguire risultati eccellenti.

Quattro i principi chiave:

  • potenziamento dell'assistenza e dei servizi forniti sul territorio
  • rimodulazione dei ruoli delle strutture ospedaliere
  • maggiore integrazione tra i servizi esistenti
  • semplificazione organizzativa.

La scelta strategica di mantenere e potenziare il sistema a rete diffuso sull'intero sistema provinciale viene caratterizzata dalla centralità assegnata alle politiche territoriali, attuata attraverso una riorganizzazione e potenziamento della rete di servizi: dallo sviluppo delle nuove forme di aggregazione della medicina generale, come i Nuclei di cure primarie o le Case della salute alla creazione di percorsi clinico-assistenziali trasversali a tutto il sistema. Di primaria importanza per il raggiungimento dei citati risultati è la valorizzazione, accanto alla più tradizionale figura del medico, delle nuove professioni infermieristiche e tecnico-sanitarie.

Il sistema di gestione prevede la suddivisione in tre macroaree assistenziali: nord (Carpi e Mirandola), centro (Modena e Castelfranco) e sud (Sassuolo, Vignola e Pavullo), con una nuova governance caratterizzata da una sempre maggiore integrazione tra le direzioni dei distretti della stessa area e l'individuazione di un coordinatore d'area, al fine di semplificare il livello di responsabilità e ottimizzare le risorse umane.

Altro elemento chiave della proposta di Pal è la forte integrazione di tipo clinico e gestionale fra ospedali e territorio e tra Azienda Usl e Policlinico, con l'obiettivo di razionalizzare le risorse. Si prevede la creazione di dipartimenti misti interaziendali, a partire dall'emergenza-urgenza, l'individuazione di percorsi clinico-assistenziali integrati ospedale-territorio e lo sviluppo di programmi provinciali affidati a un unico responsabile che coordina le attività ospedaliere e territoriali. L'integrazione tra le due aziende prevede anche la creazione di un presidio unico provinciale, cioè un coordinamento delle direzioni sanitarie degli ospedali della provincia, inclusi Policlinico e Sassuolo spa.

Gli ospedali, caratterizzati sempre più come luoghi dove curare i pazienti acuti, avranno una mission più definita. Riorganizzati per intensità di cura - superando quindi l'attuale strutturazione per reparti -  saranno classificati in ospedali di riferimento provinciale (hub), d'area e di prossimità. In coerenza con lo sviluppo delle modalità di erogazione dell'assistenza e con l'evoluzione della domanda, diminuisce il numero di posti letto chirurgici, a fronte di un maggior utilizzo di forme assistenziali come la day surgery e la chirurgia ambulatoriale, mentre aumentano i letti di lungodegenza e riabilitazione.

La collaborazione con l'Università sarà potenziata grazie alla creazione di un coordinamento provinciale, prevedendo percorsi di formazione integrati e percorsi formativi per la crescita di figure dirigenziali e manageriali. L'ospedale di Baggiovara diventa il secondo polo d'integrazione tra Servizio sanitario e Università.

Per quanto riguarda infine gli investimenti, le priorità vengono individuate nell'adeguamento alle prescrizioni in tema di impianti e sicurezza, lo sviluppo di forme associative territoriali e case della salute, la ristrutturazione-manutenzione di aree ospedaliere, il miglioramento della logistica attraverso la creazione di un magazzino unico provinciale, il completamento della modernizzazione tecnologica, il potenziamento delle tecnologie di telemedicina e demotica e delle tecnologie che riducono la mobilità fisica delle persone. Con riferimento all'ospedale di Carpi - la più importante priorità a livello ospedaliero - si dovrà valutare il progetto di adeguamento della struttura esistente (circa 40 milioni di euro) o la costruzione di una nuova struttura, dal costo stimato in circa 100 milioni.

Tra gli elementi di novità, a sottolineare la forte volontà di dare piena e concreta attuazione a quanto previsto nel nuovo Pal, è prevista l'istituzione di un Osservatorio provinciale della programmazione per il monitoraggio e la rendicontazione periodica dei risultati alle direzioni delle due Aziende e alla Conferenza territoriale. Permetterà di conoscere in tempi rapidi le eventuali criticità esistenti e di porre in essere le eventuali integrazioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi iniziali.

La nuova offerta di servizi sanitari

 

Ospedali

Riorganizzati per area geografica e  per intensità di cura (hub - d'area - di prossimità)

Case della Salute

poliambulatori territoriali aperti 7 giorni su 7 e H24 (14 strutture da realizzare progressivamente)

Lungodegenza-riabilitazione

aumento dei posti-letto in tutti gli ospedali della rete

Lungo-assistenza

30 nuovi posti-letto per malati con patologie croniche, dimessioni protette

Hospice - cure palliative

Spostamento a livello territoriale dell'hospice Com (a gestione infermieristica) con 18 posti-letto

6 posti-letto in ciascuna delle tre aree, in strutture residenziali

Assistenza domiciliare

Nuovi percorsi dedicati (scompenso, broncopneumopatia cronica ostruttiva, terapia anticoagulante orale, diabete, disturbi cognitivi, disturbi psichiatrici minori, glaucoma, ictus, insufficienza renale cronica, asma, epilessia, celiachia) consulenze specialistiche e tecnologie a domicilio


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