PROTOCOLLO DISTRETTUALE
PER L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE
DEGLI ALUNNI STRANIERI NELLE SCUOLE

Proposte per l’accoglienza e l’integrazione scolastica degli alunni stranieri

Carpi , Luglio 2004

 

La Commissione Intercultura propone una serie di criteri operativi per effettuare l’inserimento degli alunni stranieri nelle scuole del distretto secondo procedure comuni e condivise, partendo dall’analisi del D.P.R. 394 del 31 Agosto 1999.

  1. I minori stranieri presenti sul territorio distrettuale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani.
    L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole di ogni ordine e grado
  • avviene nei modi e alle condizioni previste per i minori italiani,
  • può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico,
  1. I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica previa valutazione da parte della commissione interna.. La valutazione verrà effettuata sulla base di accertamenti fatti in precedenza dai mediatori linguistico culturali in stretta collaborazione con i referenti della commissione distrettuale per l'intercultura
    A questo proposito si procederà attivando prove di valutazione specifiche volte a verificare:
  • l’ordinamento degli studi del paese di provenienza dell’alunno,
  • il corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza,
  • il titolo di studio posseduto dall’alunno,
  • l’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno sulla base di prove specifiche di rilevazione
  • la Commissione, sulla base della delibera del Collegio docenti, potrà decidere per l'alunno l'iscrizione ad una classe diversa, immediatamente inferiore o superiore a quella dell'età anagrafica tenendo conto dell'accertamento di cui sopra
  • la commissione si riunirà nei mesi di settembre e gennaio (periodi di maggior afflusso); mentre per i singoli arrivi in corso d'anno potrà riunirsi una commissione ridotta formata dal dirigente scolastico o da un suo incaricato e dal referente della commisione distrettuale per l'intercultura per l'assegnazione dell'alunno sulla base delle valutazioni specifiche.

In ogni istituto dovrà essere formata una Commissione Intercultura costituita dal Dirigente Scolastico, dall’insegnante referente o dalla F.O. responsabile dell’area ed eventualmente da altri insegnanti di classe interessati all’inserimento.

  1. Il Collegio dei Docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi; la ripartizione va effettuata
  • evitando la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri,
  • cercando di garantire la presenza di più etnie nello stesso gruppo-classe,
  • valutando e privilegiando le situazioni che possano favorire la socializzazione e l’apprendimento tenendo presente la possibilità di inserire l'alunno nella classe immediatamente inferiore o superiore all'età anagrafica.
  1. La Commissione Intercultura potrà predisporre per l’alunno Progetti di Assegnazione Provvisoria a classi diverse per periodi limitati in base all’accertamento delle competenze e dei bisogni rilevati relativamente alla lingua italiana. Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi d’insegnamento.
    Per facilitare l’apprendimento della lingua italiana possono essere individuati attività di lavoro individualizzato o per gruppi:
  • interventi di mediazione culturale
  • interventi di prima alfabetizzazione mediante corsi intensivi di lingua italiana
  • interventi di consolidamento
  • interventi di supporto socio-educativo pomeridiani utilizzando, sulla base di specifici progetti, le risorse professionali disponibili o presenti sul territorio
  • mediatori culturali
  • insegnanti in ore a disposizione / in ore aggiuntive
  • insegnanti in ore di compresenza
  • insegnanti di sostegno
  • esperti esterni per l’attivazione di corsi intensivi di lingua italiana
  • agenzie educative presenti sul territorio .
    Nel momento dell’accoglienza, in particolare, potrà essere utilizzata la figura del compagno-tutor sia italiano sia della stessa lingua dell’alunno straniero che funga da facilitatore.
  1. La Commissione Intercultura di ogni Istituto, su delibera del Collegio dei Docenti, coordina le modalità per la comunicazione tra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri, avvalendosi se necessario dell’opera di mediatori culturali qualificati.
    In particolare saranno necessari i seguenti momenti d’incontro
  • accoglienza
  • ricevimenti generali
  • consegna schede di valutazione
  • orientamento
  • situazioni problematiche particolari.
  1. Ogni Istituto nell’ambito del POF promuoverà iniziative di formazione e di sostegno alla genitorialità, cercando di favorire la partecipazione dei genitori degli alunni stranieri.
  2. Ogni Istituto, nell’ambito del POF , organizzerà iniziative rivolte ai ragazzi e agli adulti di educazione interculturale, utilizzando agenzie del Territorio.
  3. Gli Istituto Scolastici del Distretto organizzeranno, possibilmente in rete, un piano d’aggiornamento rivolto ai docenti per la formazione come insegnanti di L2 e sull’educazione interculturale.

La Commissione Intercultura

Fasi di lavoro Attività Risorse Tempi Materiali
Momento dell'iscrizione
  • Documenti necessari o autocertificazione di tipo
  • anagrafico
  • sanitario
  • scolastico
  • fiscale.
  • Rilevazione di notizie riguardanti il percorso scolastico dell’alunnoin Italia o nel paese d’origine.
  • Informazioni alla famiglia (orari, modalità di comunicazione, uso del libretto delle assenze ,sintesi del regolamento della scuola …).
Personale Amministrativo

Insegnante referente

Mediatore culturale

Iscrizione Modulistica in lingua:
  • Cinese
  • Araba
  • Indo/Pakistana
Formazione delle classi
  • Inserimento dell’alunno in base alle informazioni ricevute / Commissione intercultura
    (vedi punto 2 del protocollo distrettuale).
Commissione Formazione Classi oppure Dirigente Scolastico e Referente Iscrizione

Test in lingua madre sulla storia scolastica e familiaredell’alunno.

Traccia per la rilevazione della biografia linguisticadell’alunno.

Accoglienza
  • Esplorazione dell’ambiente fisico( edificio scolastico, aree circostanti, zone significative dell’area urbana, percorso casa-scuola….).

Insegnante in ore aggiuntive o Insegnante referente ed alunno tutor.

Primo mese di frequenza Materiale iconografico, documentarisul paese di provenienza dell’alunno, ricerca di informazioni in rete.
  • Famigliarizzazione con il personale della scuola.
Insegnante in ore aggiuntive o Insegnante referente ed alunno tutor.
  • Valorizzazione dell’identità dell’alunno( richiesta di identificazione del luogo di provenienza su carta geografica , presentazione di materiale documentario sulla cultura del paese d’origine).
Mediatore culturale
  • Comunicazione di richieste Chiarimenti Perplessitàdubbi da partedell’alunno, della famiglia e degli insegnanti.
Mediatore culturale
Rapporti scuola/famiglia
  • Incontro di accoglienza
Mediatore Culturale nel corso dell'anno a secondo delle necessità Traduzione on lingua dei documenti italiani
  • Ricevimenti generali·
  • Consegna schede di valutazione quadrimestrale
  • Orientamento
 
  • Situazioni problematiche particolari
Assistenti Sociali N.P.I.

 

Modulo di alfabetizzazione

Percorso di alfabetizzazione di primo livello :

  • interventi didattici mirati di apprendimento della lingua 2 da effettuarsi possibilmente per tutto l’anno scolastico, a giorni alterni per consentire all’alunno di sviluppare la coscienza di appartenenza al gruppo-classe ,
  • frequenza dell’alunno alle discipline operative,
  • partecipazione dell’alunno a visite ed uscite didattiche,
  • organizzazione di attività di laboratorio a piccolo gruppo, dove poter attivare codici comunicativi di diverso tipo.

 

Approccio interculturale

Percorso interculturale per

  • creare un’atmosfera dove le differenze abbiano legittimità,
  • mettere in evidenza differenze e convergenze,
  • trasmettere informazioni sulle diverse culture,·sensibilizzare al rispetto reciproco.

Decreto del Presidente della Repubblica 31 Agosto 1999, n. 394
(in SO n. 190 alla GU 3 novembre 1999, n. 258)

Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286

CAPO VII
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ISTRUZIONE DIRITTO ALLO STUDIO E PROFESSIONI

Art. 45
(Iscrizione scolastica)

  1. I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all'istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essi sono soggetti all'obbligo scolastico secondo le disposizioni vigenti in materia. L'iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previsti per i minori italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell'anno scolastico. I minori stranieri privi di documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione irregolare o incompleta sono iscritti con riserva.
  2. L'iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado. In mancanza di accertamenti negativi sull'identità dichiarata dell'alunno, il titolo viene rilasciato all'interessato con i dati identificativi acquisiti al momento dell'iscrizione. I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto:
    1. dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare l'iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica.
    2. dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno.
    3. del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza.
    4. del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno.
  3. Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri.
  4. Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento, allo scopo possono essere, adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l'apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante l'attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell'ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l'arricchimento dell'offerta formativa.
  5. Il collegio dei docenti formula proposte in ordine ai criteri e alle modalità per la comunicazione tra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri. Ove necessario, anche attraverso intese con l'ente locale, l'istituzione scolastica si avvale dell'opera di mediatori culturali qualificati.
  6. Allo scopo di realizzare l'istruzione o la formazione degli adulti stranieri il Consiglio di circolo e di istituto promuovono intese con le associazioni straniere, le rappresentanze diplomatiche consolari dei Paesi di provenienza, ovvero con le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro di cui all'articolo 52 allo scopo di stipulare convenzioni e accordi per attivare progetti di accoglienza; iniziative di educazione interculturale; azioni a tutela della cultura e della lingua di origine e lo studio delle lingue straniere più diffuse a livello internazionale.
  7. Per le finalità di cui all'articolo 38, comma 7, del testo unico, le istituzioni scolastiche organizzano iniziative di educazione interculturale e provvedono all'istituzione, presso gli organismi deputati all'istruzione e alla formazione in età adulta, di corsi di alfabetizzazione di scuola primaria e secondaria; di corsi di lingua italiana; di percorsi di studio finalizzati al conseguimento del titolo della scuola dell'obbligo; di corsi di studio per il conseguimento dei diploma di qualifica o del diploma di scuola secondaria superiore; di corsi di istruzione e formazione del personale e tutte le altre iniziative di studio previste dall'ordinamento vigente. A tal fine le istituzioni scolastiche possono stipulare convenzioni ed accordi nei casi e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore.
  8. Il Ministro della pubblica istruzione, nell'emanazione della direttiva sulla formazione per l'aggiornamento in servizio del personale ispettivo, direttiva e docente, detta, disposizioni per attivare i progetti nazionali e locali sul tema dell'educazione interculturale. Dette iniziative tengono conto delle specifiche realtà nelle quali vivono le istituzioni scolastiche e le comunità degli stranieri al fine di favorire la loro migliore integrazione nella comunità locale.

I DIVERSI ASPETTI DELL'ACCOGLIENZA

amministrativo/burocratico

  • raccogliere i dati biografici e la storia scolastica: età, classe frequentata nel Paese d'origine, durata e calendario del sistema scolastico di provenineza, informazioni sulla scuola nel Paese d'origine;
  • accertare lo stato di salute, la situazione giuridica e quelal familiare (composizione del nucleo familiare, cause dell'emigrazione, progetto migratorio)

educativo/didattico

  • osservare i comporamenti e le abilità, rilevare le competenze già acquisite e bisogni specifici di apprendimento;
  • individuare la classe e la sezione in cui inserire il bambino;
  • elaborare percorsi didattici individualizzati;
  • rivedere la programmazione della classe

comunicativo

  • facilitare l'informazione e la comunicazione tra la scuola e la famiglia straniera
  • prestare attenzione agli aspetti non verbali della comunicazione;
  • fare ricorso eventualmente a interpreti e mediatori culturali per facilitare la comunicazione e superare le difficoltà linguistiche

relazionale

  • prestare attenzione al "clima" e alla relazione per ridurre l'ansia, la diffidenza, la distanza dal bambino e della famiglia
  • prestare attenzione ai momenti iniziali di socializzazione del bambino neoarrivato e ai rapporti con i compagni
  • prevenire situazioni di rifiuto, non accettazione, chiusura

sociale

  • prendere conatti con enti e associazioni del territorio per collaborazioni e intese
  • acquisto materiali, risorse e testi presso centri di documentazione e attraverso contatti con altre scuole che hanno da più tempo un inserimento di alunni stranieri

 

 
 
Presenza dell'alunno
straniero
 
 
freccia
 
  • occasione preziosa per
freccia interrogarsi
freccia ripensare e rivedere stili e modalità educative
freccia arricchire la proposta didattica
  • necessità di
freccia preparazione psicologica
freccia diversificazione metedologica
freccia predisposizione di strumenti particolari e di momenti individualizzati e socializzanti
  • coinvolge
freccia i docenti
freccia il capo d'istituto che ha il compito di sesibilizzare tutte le componenti scolastiche

 

COORDINATE PER UNA CORRETTA
IMPOSTAZIONE DELL'ATTIVITA'
  • promuovere un clima rilassato e piacevole freccia è ciò che serve perchè tutto possa diventare produttivo
  • rispettare la fase del silenzio, quindi non forzare a comunicare in L2 freccia è una fase di costruzione, elaborazione, aggiustamento interno, che si verifica frequentemente e va vissuta senza allarmismi
  • non avere fretta freccia soffermarsi molto sull'abilità di ascolto, che è un'attività orale di tipo ricettivo, ma non passivo
  • usare input linguistici e materiali funzionali agli usi della lingua e non alla fissazione delle regole
  • porre attenzione al proprio linguaggio e fornire input in L2 significativi, comprensibili, ricchi (per evitare le fossilizzazioni linguistiche)
  • non correggere, ma riformulare correttamente
  • ricreare in classe situazioni di naturalità comunicativa (simulazioni, tecniche di drammatizzazione, finzioni sceniche o mimiche...)
  • collegare l'uso del linguaggio verbale ad altri linguaggi: canto, musica, gesto, immagine
  • dare sempre i punti di riferimento, gli agganci per capire (ricorso a riferimenti concreti, illustrazioni, parole-chiave,...)
  • favorire la motivazione freccia facendo leva sul piacere e sulla curiosotà:
    • organizzando attività linguistiche divertenti, inserite in una cornice ludica;
    • rendendo presente il mondo straniero in aula con racconti, fotografie, illustrazioni, oggetti;
    • favorendo confronti su divesrità e somoglianze, anche a livello linguistico;
    • esplicitando sempre lo scopo delle diverse attività;
    • enfatizzando il raggiungimento degli obiettivi

IL MEDIATORE

freccia
si parla di mediatore a tre livelli:

linguistico

  • compie un accertamento delle competenze pregresse in lingua madre
  • fornisce informazioni su cosa l'alunno sa, cosa può fare, qual'è la sua esperienza di scuola
  • valorizza e dà prestigio alla lingua d'origine: può aiutare anche nella preparazione di attività e unità didattiche con agganci alla lingua madre
  • nei confronti della famiglia straniera può avere anche una funzione di informazione sull'organizzazione della scuola, sulla scansione oraria...ù

interculturale

  • mette in evidenza le differenze e le convergenze, per lavorare in classe sulla diversità, puntando sulle storie di vita
  • ha anche una funzione di informazione e sensibilizzazone, rispetto alla cultura d'origine, nei confronti degli operatori scolastici

culturale

  • è l'insegnante freccia colui che ha le responsabilità educativa e fa la sintesi, ha il compito vero di mediare

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