L’indagine (la quarta dal 2011) ha raccolto il parere di 339 famiglie (su 662 iscritti) che hanno frequentato nello scorso anno scolastico i nidi (comunali e privati convenzionati) e lo spazio bambini dei 4 comuni dell’Unione. Si tratta quindi di oltre il 51% di questionari (autonomamente compilati dalle famiglie) rientrati sul totale, una percentuale altissima per le indagini di customer satisfaction.

 

Il questionario è lo stesso utilizzato nelle altre rilevazioni degli scorsi anni e questa scelta permette sia di restituire una fotografia della qualità percepita dei servizi in quell’anno scolastico, sia di fare una lettura longitudinale della percezione di qualità delle famiglie, cioè di esplorare se, come e dove cambia nel tempo. Rispetto alle precedenti indagini, tuttavia, l’unicità e il punto di forza di quest’ultima rilevazione è quello di avere raccolto il grado di soddisfazione degli utenti in una situazione del tutto particolare e critica, sia per le famiglie che per i servizi. Nel maggio 2021 (il tempo della somministrazione), infatti, stavamo tutti facendo fronte ad una condizione di convivenza con la pandemia da SARS Cov-2. Covid ‘19, e i servizi hanno cominciato a settembre 2021 con alcune grandi e imprescindibili sfide: ri-organizzare i servizi avendo cura ed attenzione alla salute collettiva e dei bambini/e, ri-facilitare un’educazione collegiale dopo un lungo periodo di chiusura e di separazione tra le persone, dare una risposta il più possibile continuativa al bisogno delle famiglie di conciliare il tempo di vita e il tempo di lavoro. Per questi motivi la lettura di questi dati non può prescindere dal momento e dal contesto in cui sono stati raccolti, e per questo stupirci.

 

A partire dall'unico dato che non era, ovviamente, presente nelle scorse indagini, cioè il modo in cui i servizi e il personale hanno gestito tutti gli aspetti legati al Covid-19, che mostra una soddisfazione di 8.9 su 10, e che probabilmente risente di un senso di sicurezza e di attenzione percepita sia negli aspetti gestionali che nella cura che il personale educativo ed ausiliario hanno riposto nella pulizia (9), nel contenimento del contagio (9.3) e nella comunicazione (8.5). Pur nelle difficoltà dei re-inizi di cui abbiamo accennato la soddisfazione percepita sulla proposta educativa e sul personale educativo rimane tra le più alte di tutta l’indagine (9.2). Anche i nuovi strumenti e il modo diverso di stare in relazione nei momenti collettivi (assemblee o incontri di nido/sezione), sono stati percepiti come efficaci (8.2), contribuendo in modo sostanziale a quel senso di appartenenza ad una comunità educativa (8.8). Questo dato acquisisce ancora più importanza se letto insieme al fatto che le famiglie dichiarano che il loro senso di benessere è peggiorato conseguentemente alla pandemia, passando da 9.13 a 8.49. La soddisfazione generale dei servizi è un 9 pieno con il 92% delle famiglie che dichiarano che tornando indietro nel tempo rifarebbero la stessa scelta anche con alternative possibili.

 

Rispetto all’andamento della soddisfazione nel tempo, la comparazione dei dati nelle ultime tre rilevazioni (2015-2018 e 2021) mostrano una percezione di soddisfazione costante se non in crescita (giudizio complessivo 8.8 nel 2015 e 9 nel 2018 e 2021).

 

“Il fatto che le famiglie riconoscano i servizi educativi come un valido, sicuro e buon contesto per amplificare le loro risorse ci rassicura sulla tenuta di un sistema educativo integrato e sulla scelta di continuare ad investire nel benessere dei bambini che mai come ora necessita attenzione e luoghi collettivi per essere sostenuto e potenziato” dichiara Paola Guerzoni, Assessore ai Servizi Educativi e Scolastici dell’Unione Terre d’Argine.

 

Il report con i dati completi dell’indagine è disponibile nella sezione “La soddisfazione dei clienti” alla pagina web del sito dell’Unione Terre d’Argine https://www.terredargine.it/servizi/istruzione-utda/qualita-dei-servizi/12065-la-soddisfazione-dei-clienti

 

 

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