Il presidente dell’Unione delle Terre d’Argine e Sindaco di Carpi, Alberto Bellelli ha consegnato oggi, insieme ai Sindaci di Campogalliano, Novi di Modena e Soliera, un attestato di ringraziamento alle donne e agli uomini che, subito dopo gli eventi alluvionali di questa primavera, si sono spesi con generosità per portare soccorso alle terre dell’Unione Faentina. 

Insieme agli agenti della Polizia Locale dell’Unione delle Terre d’Argine, ai funzionari della protezione civile, anche i dipendenti dei Comuni di Campogalliano, Carpi, Novi di Modena e Soliera e dell’Unione delle Terre d’Argine, si sono messi a disposizione per affiancare gli uffici dell’Unione Faentina, oltre che dei Comuni che la costituiscono, per  garantire la continuità delle attività in emergenza ed ordinarie.

 

Tutto questo è stato possibile anche grazie alla recente norma n° 997 del 25.05.2023, che consente  una continuità amministrativa attraverso la partecipazione dei Comuni non direttamente interessati da eventi catastrofici, e vede in prima linea l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) come soggetto responsabile del coordinamento delle attività svolte. Un accordo la cui valenza in termini di aiuto non è sfuggita all’Unione delle Terre d’Argine che, fra i primi a livello nazionale, l’ha adottata per sostenere i colleghi faentini.

 

“Oggi l’Unione delle Terre d’Argine - ha sottolineato il Presidente Bellelli -  dice grazie alle donne e agli uomini che lo scorso mese di maggio, hanno soccorso e supportato i colleghi dell’Unione Faentina, messa in grave difficoltà dall’alluvione e dalle frane che hanno colpito la nostra regione. Un grazie prezioso perché frutto di uno sforzo collettivo e della dedizione in favore del bene comune.

Penso alle 50 persone direttamente coinvolte che con la loro competenza e disponibilità hanno consentito a chi era in difficoltà di uscire dall’emergenza. Ma penso anche a tutti i collaboratori dei nostri enti che pur presentando la loro disponibilità per recarsi nei territori alluvionati, per ragioni organizzative, non hanno potuto prestare il loro servizio nei territori alluvionati.

E’ importante ricordare la rapidità con cui siamo riusciti a stilare la convenzione con i colleghi faentini; essere Unione avanzata significa anche questo, avere le condizioni per fornire risposte concrete ed immediate, mettendo a fattor comune competenze e professionalità. Competenze e professionalità maturate sia “in periodo di pace” che nel corso delle emergenze che purtroppo abbiamo già vissuto.

La nostra terra non dimentica il sisma di più di dieci anni fa: solidarietà e presenza attiva e concreta. Tutto questo ci ha permesso di essere presenti e di distinguerci in un supporto per niente scontato. Quello di oggi non è solo un momento di soddisfazione per il lavoro svolto, ma di grande importanza per l’Unione delle Terre d’Argine e per i Comuni che la costituiscono. Il 2023 è un anno che ricorderemo non soltanto per l’alluvione.

E’ l’anno che ha visto la realizzazione di un percorso approfondito di politiche territoriali trasversali sul nostro territorio. Mi riferisco al nuovo Piano Urbanistico Generale. L’approvazione di questo documento è molto di più di un semplice adempimento. Rappresenta la volontà politica di porre da qui in avanti grande attenzione al consumo di suolo. Porre al centro operazioni di rigenerazione urbana versus politiche espansive.

Vuol dire avere realizzato una nuova mappatura delle zone esondabili e del rischio sismico. Oggi è compito di tutti noi lavorare con ancora più energia per migliorare e testare tutte le procedure di gestione delle emergenze. Lavorare in tempo di pace vuol dire non aspettare la prossima emergenza ma anticipare tutto quanto è possibile. Non possiamo farci cogliere impreparati. I cambiamenti climatici sono evidenti e chiari.

La nostra resilienza significa fare prevenzione. In questo il coordinamento dei nostri uffici di protezione civile in sinergia tra Unione e i Comuni deve essere un effettivo valore aggiunto. Infine il coordinamento di noi Sindaci e delle nostre Giunte rimane la chiave per potenziare ulteriormente la costruzione sul territorio di politiche capaci di produrre maggiore sicurezza in un contesto di forti cambiamenti esterni”.

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